Gli uomini non hanno più tempo
per conoscere nulla.
Comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici,
gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami.
Antoine de Saint-Exupèry (Il piccolo principe)
Il sentimento amoroso e l'amicizia presentano molti punti in comune: Lord Byron sosteneva che l'amicizia è una sorta d'amore senza le ali.
I due legami intimi, sicuramente, hanno in comune la fiducia reciproca, il rispetto, ma si distinguono per quanto riguarda la passione ed il desiderio sessuale che caratterizzano la relazione amorosa.
I rapporti che possono essere definiti intimi sono quelle relazioni connotate da coinvolgimento emotivo che, in linea evolutiva, riguardano prima soltanto i membri della famiglia, poi le amicizie ed il partner.
La qualità delle relazioni interpersonali determina l'adattamento all'ambiente: fin dalla nascita, le persone si trovano inserite in una rete sociale.
Ovviamente, non tutti i legami che stabiliamo hanno la stessa intensità e pervasività, ma è certo che ogni persona con cui ci rapportiamo in modo continuo, duraturo e significativo, rappresenta una sorta di specchio che restituisce l'immagine del proprio sé.
La Psicologia (la teoria dell'attaccamento di Bowlby) sottolinea la valenza predittiva della tipologia delle relazioni del bambino con le figure parentali per i rapporti adulti.
Durante l'adolescenza, gli amici rappresentano il sostegno emotivo, il gruppo è vissuto come una valida alternativa affettiva da contrapporre alla famiglia (con la quale si è spesso in posizione di critica). In età giovanile, le relazioni amicali significative ed emotivamente rilevanti sembrano offrire una possibilità di esercitarsi per i legami sentimentali, considerato il carattere di esclusività che assumono.
La capacità di condividere tempo, emozioni, sogni, successi e sconfitte, decentrare l'attenzione da sé per ascoltare l'altro, rappresentano una fonte di benessere e l'appagamento di un bisogno di stima che supporterà il nostro agire.
Per concludere, una prescrizione:
Si sancisca, dunque, come prima legge dell'amicizia, questa: chiediamo agli amici cose oneste, facciamo cose oneste a causa degli amici, non aspettiamo neppure di essere pregati: ci sia sempre prontezza e non ci sia, invece esitazione; ma abbiamo il coraggio di dare liberamente il nostro consiglio. Abbia molto peso, nell'amicizia, l'autorità degli amici che ci spingono al bene e questa venga usata per ammonire non solo apertamente, ma anche aspramente se sarà il caso, e si obbedisca ad essa.
Cicerone (Laelius de amicitia)