Estuario Project Space con residenza ad Officina Giovani, è uno studio per artisti, curatori, autori e chiunque voglia portare una propria idea e contributo, al suo interno si tengono laboratori sui linguaggi contemporanei e sui processi espositivi.
Quali sono le principali attività del vostro progetto?
"Il nostro sito recita 'Estuario Project Space è uno spazio di condivisione e dialogo ancora prima di definirsi come luogo fisico.
Ospitiamo artisti, mostre, talk, workshop, feste ed amicizia."
Cosa significa per voi il termine 'Fare arte'?
"Ciascuno di noi ha un'idea diversa a riguardo.
Henry Moore invece dice che il 'Fare arte è la ricapitolazione delle nostre prime esperienze, l'artista continua semplicemente un'attività che ogni bimba o bimbo pratica ad un certo punto della sua vita'."
Da dove ha origine la parola Estuario e quale è la sua etimologia?
"Dal latino aestuarium, der. di aestuare 'ribollire', detto del mare; propr. 'luogo dove le acque si agitano', sec. XVI.
E' una parola manifesto d'intenti."
Quali sono le attività in corso nella vostra residenza artistica?
"Attualmente ci stiamo dedicando ad un laboratorio didattico chiamato Fare arte contemporanea all'interno del progetto Giovani Talenti - Arte, Design e Impresa.
L'idea del Laboratorio è quella di fornire strumenti atti a sollevare un pensiero critico e a intraprendere un percorso consapevole in quelle che sono le professioni dell'arte contemporanea, tramite una pedagogia dialogica e rizomatica, allo stesso tempo costruire un progetto collettivo che ne formalizzi gli esiti."
Come secondo voi i workshop possono aiutarci in questo momento storico che stiamo vivendo?
"Se un workshop nasce con l'intento di non 'insegnare' nulla ma semplicemente aprire quesiti, l'efficacia si adatta ad ogni contesto storico.
Come disse Hannah Arendt: 'L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di essere nuovi, di giovani.
Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balia di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa di imprevedibile per noi e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti".
Roberto Fassone - Estuario Project Space
Lorenzo Napolizzi - ERBA magazine
Punto Giovani Europa