Sono molto molto, molto arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale.
Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza.
Oriana Fallaci
L'emozione rabbia è inclusa, con il nome d'ira, tra i sette vizi capitali, ma anche il pensiero buddista, a tal proposito, ha un punto di vista interessante. Nel testo Emozioni Distruttive, scritto a quattro mani dal Dalai Lama e Daniel Goleman, vengono presentati i 'tre veleni': la rabbia, il desiderio e l'illusione.
Le digressioni circa le possibilità di contenimento della rabbia sono molteplici e risentono degli orientamenti di pensiero e delle prospettive teoriche per quanto concerne una possibilità di trattamento dal punto di vista psicoterapeutico. La rabbia, in quanto emozione permette di identificare una chiara origine funzionale, antecedenti specifici e caratteristici, manifestazioni espressive, modificazioni fisiologiche.
Da un punto di vista evolutivo, la socializzazione alle emozioni è precoce e, nel caso specifico, agisce in senso repressivo: non è socialmente gradita l'espressione della collera. Tale condizionamento alla repressione è così determinato che, spesso, molte persone sviluppano un vero e proprio timore circa un'esplosione della rabbia che tentano di sedare. La rabbia, anche nelle sue manifestazioni più lievi di irritazione e fastidio, è l'emozione che più di ogni altra si cerca di controllare sia all'interno del proprio vissuto che nelle sue manifestazioni osservabili.
Nel 1990, lo psicologo Sternberg ritiene di aver identificato chiare manifestazioni di rabbia nell'espressione del volto e nelle vocalizzazioni in bambini di appena 4-7 mesi.
Una delle cause prototipiche della rabbia si riferisce al presentarsi di un ostacolo che impedisce il soddisfacimento di un obiettivo; maggiore è la motivazione che orienta le persone alla meta, maggiore sarà la frustrazione e la conseguente reazione sperimentata.
Concludiamo con il riferimento alle teorie ingenue inerenti lo stato emotivo della rabbia che ne promuovono e incoraggiano lo sfogo , come fosse una sorta di catarsi (dal greco: purificazione). Si parla, nella letteratura divulgativa, della Teoria della Pentola a Pressione; occorre precisare che si tratta di un'errata quanto ingenua traduzione di alcune tesi freudiane e, precisamente, della banalizzazione dell'idea che le pulsioni rimosse possano determinare sintomi nevrotici.