Intervista a Gnob

 

Nell'ambito del progetto Color-Azioni-Urbane: arte, writing e spazio pubblico, le studentesse dell'Istituto 'Livi-Brunelleschi' in PCTO a Officina Giovani hanno incontrato per un intervista Gnob, che ha realizzato laboratori di writing art nelle scuole di Prato.

 
 


Raccontaci di te..


"Mi chiamo Edoardo, sono lo specialista scelto da comune per fare questi laboratori di pittura murale, street art e storia del writing nelle
scuole, sono anche un professore di musica e insegno alle medie. Da
sempre seguo questi movimenti artistici. Mi sono impegnato per fare
in modo che potesse diventare una forma di arte legale accessibile e
fruibile a tutti."

 
 

Secondo te, quale posto occupa la street art nella società?

"Camminando per strada trovi le opere in giro, non c'è bisogno di andare in un museo, la città diventa una grande galleria d'arte a cielo aperto. Sono comunque un po’ critico nei confronti del posto che occupa la street art oggi. Un movimento culturale nato come anarchico, apolitico, che dava la possibilità ad ogni artista di manifestare il suo dissenso, sta diventando puro e semplice arredamento urbano. Le istituzioni appoggiano sempre più artisti bravissimi, ma la cui arte non scomoda nessuno, negando il senso stesso e l’etica di questa forma di espressione."

 

C'è qualcuno o qualcosa in cui che ti ispiri?

"Tutti gli street artist che ancora oggi fanno arte per trasmettere un messaggio, per dire qualcosa."

 

Com'è stata l'esperienza di lavorare insieme ai ragazzi?

"Grande! Divertente, un pò lunga.. sono stati tredici laboratori in tredici classi: cinque al Brunelleschi e altri otto in giro per il territorio; ho lavorato al Dagomari, al Gramsci e in altre scuole medie del territorio."

 

Come cambia il tuo stile a seconda di con chi stai lavorando?

"Io sono più ritrattista: faccio soggetti, uomini principalmente. Nelle scuole però si lavora con l'elemento naturale. L'elemento naturale è più facile da realizzare e ravviva il grigiore imperante di tutte le scuole del territorio. Secondo me ci sta bene, rilassa".

 

A seconda dello spazio in cui vai a dipingere, come cambia il modo di realizzare l'opera?

"La cosa bella della street art è che mentre un pittore o un grafico lavorano su una superficie di solito rettangolare tonda o quadrata, chi fa questo tipo di mestiere deve sempre lavorare contestualizzando il disegno in base alla superficie. In questo caso il muro è come un foglio, che però può avere dei buchi ad esempio le finestre o delle forme inusuali. Lo street artist deve quindi ideare, progettare e contestualizzare il proprio disegno in modo da legarlo indissolubilmente con l’ambiente e con il territorio in cui è immerso."

 
 
 
 
 
 

Articolo e foto a cura delle studentesse dell'Istituto 'Livi-Brunelleschi' in PCTO a Officina Giovani (Jingwen Jia, Su Bing Xue e Yan Wang, Isabella Capitoni, Giulia Moruzzi e Nadine Nathalie Alvarez Lazos) - ERBA magazine

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Ultima revisione della pagina: 21/9/2023

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