On Stage Teatro 4School 2024/25: gli spettacoli per le scuole secondarie I° grado

 
  1. Nei miei panni - Compagnia Controtempo
  2. La Città capovolta - AGO Teatro
  3. Bartali prima tappa - Factory TAC
 

Nei miei panni - Compagnia Controtempo

Adesioni al completo.

L’idea di concepire uno spettacolo con tematiche delicate come bullismo e cyberbullismo nasce dal bisogno di utilizzare il teatro come mezzo di comunicazione sociale. Lo spettacolo che proponiamo punta a denunciare questo dilagante fenomeno e offre, attraverso scene recitate e video proiezioni, spunti utili per arrestarlo. La reale comprensione delle conseguenze della violenza verbale e fisica e le motivazioni che conducono a commettere tali atti, rappresentano i punti fondamentali per invogliare gli adolescenti a riflettere sul tema. Gli alunni e le alunne saranno emotivamente coinvolti nell’assistere a storie realmente accadute, fatti di cronaca, testimonianze, immedesimandosi nella vittima o nel bullo.

 La scuola è il palcoscenico ideale. Essa risulta essere il luogo prevalente in cui è presente il bullismo: circa il 40% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, ammette di essere stato vittima più volte di atti di bullismo o, quantomeno, di aver assistito a simili episodi. Le vittime possono essere individui o gruppi e le azioni offensive possono verificarsi sia attraverso l’uso delle parole (per esempio minacciando, rimproverando, prendendo in giro o ingiuriando), sia ricorrendo alla forza o al contatto fisico (picchiando, spingendo, tormentando). Anche escludere intenzionalmente qualcuno dal gruppo può essere una forma di bullismo. In genere, uno studente si trova a vivere una condizione di vittima di bullismo per vari fattori: intelligenza, aspetto fisico, condizione sociale, cultura, religione, orientamento sessuale e altri.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo

Data dello spettacolo: 15 novembre 2024
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 

La Città capovolta - AGO Teatro

Adesioni al completo.

Palermo è una città capovolta. Una città che ha il suo doppio al rovescio, ma Palermo è solo un simbolo, poiché “capovolta” è qualsiasi realtà in cui convivono due leggi: quella della giustizia e quella della prepotenza. Ci siamo ispirati al testo di Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, perché abbiamo sentito l’urgenza di non lasciare indimenticato il tema della mafia e per sensibilizzare alla responsabilità civile che ognuno deve assumersi per contrastarne le logiche, anche quando di certi argomenti si parla meno, sopraffatti dalle mode mediatiche del momento. Vedere questo tema affiancato, nel testo di Garlando, a quello del bullismo, ci ha dato la spinta per pensare a uno spettacolo che potesse parlare a ragazzi e adulti, giovani e meno giovani. Perché Palermo, in questa messinscena, è solo un luogo simbolo, poiché la mafia esiste dappertutto, così come gli episodi di bullismo. E questi due temi sono molto più affini di quanto si creda, come due facce di una stessa medaglia: due fenomeni all’apparenza diversi, ma che si muovono con le stesse dinamiche, avendo come punto di congiunzione un atteggiamento di prepotenza che genera subordinazione e omertà.

 Inoltre, come Associazione Culturale e come Compagnia Teatrale, ci siamo sentiti in dovere di raccontare la storia di Giovanni Falcone, ciò che ha fatto, costruito e messo in atto, quello che ha sacrificato in nome del bene comune. Ci è parso importante fare in modo che il pubblico entrasse in contatto con la sua dimensione anche umana. Per questo abbiamo scelto di mostrare, attraverso gli occhi di una bambina, le tappe principali della sua vita. È grazie a questo sguardo, stupito e curioso, che emerge in tutta la sua evidenza il parallelismo tra le dinamiche che governano il bullismo e quelle in cui si muove la mafia. Infatti, in questa messinscena, Bullismo e Mafia sono personaggi incarnati, che ostentano tutto il loro subdolo potere e s’intrecciano alla storia che vive la protagonista. Lei che, il giorno del suo trentesimo compleanno, ripercorre, con un lungo flashback, la giornata che cambiò del tutto la sua visione della vita e della sua città: il suo decimo compleanno in gita col papà, che le spiega la storia di Giovanni Falcone, facendole capire come anche tutto questo si ricolleghi al bullismo che è costretta a vedere tutti i giorni a scuola. È lei-bambina che, durante il suo percorso, ci permette di prendere consapevolezza delle responsabilità che, come cittadini e come esseri umani, ognuno di noi dovrebbe assumersi; è lei che, coscienza delle nostre coscienze, ci accompagna nella scelta binaria e senza mezzi termini di chi vogliamo essere: persone che seguono la legge della giustizia o conniventi omertosi della prepotenza, sotto qualsiasi forma.

 Alternando immagini di un’infanzia spensierata ad atmosfere più cupe e inquietanti, lo spettacolo si chiude con un messaggio di speranza, con le parole della lei-adulta, diventata donna e madre, che esorta tutti a non rifugiarsi nella viltà del silenzio, a essere portatori di quelle “tensioni morali” attraverso le quali si può sovvertire un ordine crudele e ingiusto. La Città Capovolta suggerisce al pubblico una promessa, perché “finché si fanno promesse si tiene viva la speranza”, e chiede di essere messaggeri concreti di quelle idee che uomini coraggiosi, prima di noi, hanno saputo perseguire, anche a costo della loro vita.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo   

Data dello spettacolo: 13 dicembre 2024
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 

Bartali prima tappa - Factory TAC

Adesioni al completo.

Lo spettacolo “Bartali: prima tappa” è uno spettacolo che vuole, attraverso la figura di uno dei ciclisti italiani più significativi del nostro secolo, approfondire tematiche storiche connesse agli anni dell’occupazione nazista e alle relative conseguenze che ha portato. Da quando Gino Bartali, oltre ad essere insignito di titoli sportivi, è stato nominato “Giusto tra le Nazioni” per la sua opera di aiuto strettamente connessa all’attività della DELASEM (delegazione per l’assistenza degli emigranti) la nostra attenzione si è focalizzata su due elementi: da una parte Bartali, grande corridore, ma anche uomo dotato di un grande senso di umanità per l’opera di assistenza che ha svolto in silenzio nel periodo 1943-1944, dall’altra la DELASEM, una rete, prima autorizzata dal regime fascista e poi negata, che attraverso l’operato clandestino di volontari, religiosi, partigiani, civili, ha dato aiuto ad ebrei ed ebrei italiani in uno dei momenti più difficili per l’umanità. Bartali faceva parte della rete, perché connesso al Cardinale di Firenze Elia dalla Costa (anche lui membro attivo della Delasem sul territorio Toscano) e si occupava di trasportare carte d’identità false sotto la sella della sua bicicletta da Firenze ad Assisi, passando per Perugia. Essendo un ciclista e dovendosi allenare anche se l’attività sportiva ufficiale era ferma, Bartali aveva la possibilità di viaggiare attraverso le strade senza essere fermato ai posti di blocco, o se fermato, la sua fama gli permetteva di non essere soggetto a troppe domande.

È proprio questo percorso lo spunto che ha suggerito la struttura dello spettacolo, composto di “tappe” vittoriose ma silenti. Tappe dense di racconti, descritte attraverso gli occhi curiosi e attenti di un personaggio che si muove in un percorso geografico lungo le strade dell’Italia in guerra sulla via della solidarietà.

In scena un ragazzo, appassionato di ciclismo, che si fa chiamare “I’ Bartali” perché è il suo ciclista preferito. Il nostro protagonista, innamorato delle corse e della sua bicicletta, si inventa un “Giro d’Italia” tutto suo: fa parte della rete di assistenza clandestina e ogni giorno si deve occupare di portare abiti, cibo e documenti falsi ad ebrei nascosti nella campagna toscana. Il suo sogno di essere proprio come “Ginettaccio” si realizza. Il finto Bartali, come quello vero, fanno del bene senza che si sappia e sfruttano il talento di saper correre in bicicletta per svolgere la loro ardita missione.

Data dello spettacolo: 24 gennaio 2025
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 
 
Iscrizioni: la partecipazione alla rassegna è gratuita. La richiesta va inviata via e-mail all’indirizzo a.cannarozzi@comune.prato.it (entro il prossimo 22 ottobre), specificando lo spettacolo scelto, il numero di classi partecipanti e per ogni classe indicare il numero di alunni e docenti partecipanti, il docente referente per la classe con i suoi contatti (mail e telefono). 

Sarà cura dell’Ufficio Politiche Giovanili confermare l’accettazione delle richieste, che verranno soddisfatte in base alla data di invio e limitatamente al budget disponibile.
 
 

Per maggiori informazioni:

Officina Giovani
Piazza dei Macelli, 4
Telefono: 0574-1837707/ 0574-1836753
E-mail: a.cannarozzi@comune.prato.it
a.toccafondi@comune.prato.it / staff@officinagiovani.it
Sito web: www.officinagiovani.it 

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Ultima revisione della pagina: 14/10/2024

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