On Stage Teatro 4School 2024/254: gli spettacoli per le scuole secondarie II° grado

 
  1. I Mondiali della vergogna - STA Spazio Teatrale Allincontro
  2. Nei miei panni - Compagnia Controtempo
  3. La Città capovolta – AGO Teatro
  4. L’amico ritrovato, tratto dall’omonimo romanzo di Fred Uhlman - Uthopia APS
 

I Mondiali della vergogna - STA Spazio Teatrale Allincontro

Morte, tortura, sparizioni, paura, bugie, indifferenza, e una palla che rotola su un prato verde. Sono i mondiali di calcio del 1978, tenuti in Argentina, nazione umiliata, offesa e soggiogata dalla dittatura di Videla e dei generali.

Tristemente noti come i mondiali della vergogna.

Una vergogna che non riguardò solo l'Argentina, ma tutti. Tutti quelli che si voltarono dall'altra parte, che negarono, che si resero complici. Che preferirono giocare a pallone invece di fermarsi.

Un reading di brani tratti da "I mondiali della vergogna" di Pablo Gnonto e da "Una generazione scomparsa" di Daniele Biacchessi, intervallati da ricordi e riflessioni personali sulla nostra intramontabile passione calcistica si accompagnano ai suoni distorti e strazianti di un pianoforte e ci raccontano la storia della tragedia collettiva di un popolo attraverso la metafora sportiva: il calcio come leva politica, come grande collettore di emozioni, come fenomeno di massa, come rituale tragico, e come grande anestetico di coscienze. Lo sport non è solo raggiungere traguardi e diventare famosi, è molto di più. È cura di se stessi, è sforzo fisico, è scoperta, è emozione, è fatica e sudore. È riscatto e strumento di manipolazione; è gioia collettiva e successo personale. Lo sport sta dentro di noi, sta davanti a noi, ci sta intorno e può essere una leva straordinaria per veicolare valori positivi, senso della collettività, appartenenza e spirito di identità. Lo sport è stare da solo e con tutti. È stare con se stessi e contro tutti. È un martello che abbatte le barriere, ma anche il suo subdolo contrario: ci unisce e ci divide, ci fa abbracciare e ci spinge l’uno contro l’altro. Lo sport è narrazione di storie, è racconto di vittorie e di sconfitte, di liberazione e di violenta repressione; è un pugno al cielo, una pedalata per la libertà, un calcio al terrore.

Data dello spettacolo
: 25 ottobre 2024
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 

Nei miei panni - Compagnia Controtempo

L’idea di concepire uno spettacolo con tematiche delicate come bullismo e cyberbullismo nasce dal bisogno di utilizzare il teatro come mezzo di comunicazione sociale. Lo spettacolo che proponiamo punta a denunciare questo dilagante fenomeno e offre, attraverso scene recitate e video proiezioni,spunti utili per arrestarlo. La reale comprensione delle conseguenze della violenza verbale e fisica e le motivazioni che conducono a commettere tali atti, rappresentano i punti fondamentali per invogliare gli adolescenti a riflettere sul tema. Gli alunni e le alunne saranno emotivamente coinvolti nell’assistere a storie realmente accadute, fatti di cronaca, testimonianze, immedesimandosi nella vittima o nel bullo.

 La scuola è il palcoscenico ideale. Essa risulta essere il luogo prevalente in cui è presente il bullismo: circa il 40% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, ammette di essere stato vittima più volte di atti di bullismo o, quantomeno, di aver assistito a simili episodi. Le vittime possono essere individui o gruppi e le azioni offensive possono verificarsi sia attraverso l’uso delle parole (per esempio minacciando, rimproverando, prendendo in giro o ingiuriando), sia ricorrendo alla forza o al contatto fisico (picchiando, spingendo, tormentando). Anche escludere intenzionalmente qualcuno dal gruppo può essere una forma di bullismo. In genere, uno studente si trova a vivere una condizione di vittima di bullismo per vari fattori: intelligenza, aspetto fisico, condizione sociale, cultura, religione, orientamento sessuale e altri.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo


Data dello spettacolo: 15 novembre 2024
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 

La Città capovolta – AGO Teatro

Palermo è una città capovolta. Una città che ha il suo doppio al rovescio, ma Palermo è solo un simbolo, poiché “capovolta” è qualsiasi realtà in cui convivono due leggi: quella della giustizia e quella della prepotenza. Ci siamo ispirati al testo di Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, perché abbiamo sentito l’urgenza di non lasciare indimenticato il tema della mafia e per sensibilizzare alla responsabilità civile che ognuno deve assumersi per contrastarne le logiche, anche quando di certi argomenti si parla meno, sopraffatti dalle mode mediatiche del momento. Vedere questo tema affiancato, nel testo di Garlando, a quello del bullismo, ci ha dato la spinta per pensare a uno spettacolo che potesse parlare a ragazzi e adulti, giovani e meno giovani. Perché Palermo, in questa messinscena, è solo un luogo simbolo, poiché la mafia esiste dappertutto, così come gli episodi di bullismo. E questi due temi sono molto più affini di quanto si creda, come due facce di una stessa medaglia: due fenomeni all’apparenza diversi, ma che si muovono con le stesse dinamiche, avendo come punto di congiunzione un atteggiamento di prepotenza che genera subordinazione e omertà.

Inoltre, come Associazione Culturale e come Compagnia Teatrale, ci siamo sentiti in dovere di raccontare la storia di Giovanni Falcone, ciò che ha fatto, costruito e messo in atto, quello che ha sacrificato in nome del bene comune. Ci è parso importante fare in modo che il pubblico entrasse in contatto con la sua dimensione anche umana. Per questo abbiamo scelto di mostrare, attraverso gli occhi di una bambina, le tappe principali della sua vita. È grazie a questo sguardo, stupito e curioso, che emerge in tutta la sua evidenza il parallelismo tra le dinamiche che governano il bullismo e quelle in cui si muove la mafia. Infatti, in questa messinscena, Bullismo e Mafia sono personaggi incarnati, che ostentano tutto il loro subdolo potere e s’intrecciano alla storia che vive la protagonista. Lei che, il giorno del suo trentesimo compleanno, ripercorre, con un lungo flashback, la giornata che cambiò del tutto la sua visione della vita e della sua città: il suo decimo compleanno in gita col papà, che le spiega la storia di Giovanni Falcone, facendole capire come anche tutto questo si ricolleghi al bullismo che è costretta a vedere tutti i giorni a scuola. È lei-bambina che, durante il suo percorso, ci permette di prendere consapevolezza delle responsabilità che, come cittadini e come esseri umani, ognuno di noi dovrebbe assumersi; è lei che, coscienza delle nostre coscienze, ci accompagna nella scelta binaria e senza mezzi termini di chi vogliamo essere: persone che seguono la legge della giustizia o conniventi omertosi della prepotenza, sotto qualsiasi forma.

Alternando immagini di un’infanzia spensierata ad atmosfere più cupe e inquietanti, lo spettacolo si chiude con un messaggio di speranza, con le parole della lei-adulta, diventata donna e madre, che esorta tutti a non rifugiarsi nella viltà del silenzio, a essere portatori di quelle “tensioni morali” attraverso le quali si può sovvertire un ordine crudele e ingiusto. La Città Capovolta suggerisce al pubblico una promessa, perché “finché si fanno promesse si tiene viva la speranza”, e chiede di essere messaggeri concreti di quelle idee che uomini coraggiosi, prima di noi, hanno saputo perseguire, anche a costo della loro vita.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo

Data dello spettacolo
: 13 dicembre 2024
Luogo:
sala eventi di Officina Giovani
Orario:
ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 
 

 

L’amico ritrovato, tratto dall’omonimo romanzo di Fred Uhlman - Uthopia APS

Traduzione, adattamento e regia: Ciro Masella
Con: Ciro Masella e Filippo Lai

Una delle più belle storie mai scritte, un classico della nostra letteratura, un racconto magistrale, “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman è la storia di una grande amicizia “del cuore” messa a dura prova dalle leggi raziali, di un’intesa perfetta e magica nell’Austria che assiste all’ascesa inarrestabile di Hitler. Il giovane figlio di un medico ebreo e il rampollo di una famiglia aristocratica ariana simpatizzante nazista e la loro storia schiacciata dalla Storia con la S maiuscola; la nascita di un legame che, nonostante le differenze di classe, di carattere e di cultura, trasformerà profondamente e segnerà irrimediabilmente i due protagonisti.

L’amicizia adolescenziale (che resiste al di là del tempo o degli errori che tutti noi commettiamo), il peso delle differenze sociali, l’insensatezza delle discriminazioni razziali, il coraggio di compiere scelte scomode, l’orrore della guerra e del regime nazista. Il racconto di formazione teso, struggente e appassionante di Uhlman prende corpo sulla scena in tutta la sua potenza poetica.

Data dello spettacolo: 11 aprile 2025
Luogo: sala eventi di Officina Giovani
Orario: ore 9.00

Ingresso gratuito

 

 
 
Iscrizioni: la partecipazione alla rassegna è gratuita. La richiesta va inviata via e-mail all’indirizzo a.cannarozzi@comune.prato.it (entro il prossimo 22 ottobre), specificando lo spettacolo scelto, il numero di classi partecipanti e per ogni classe indicare il numero di alunni e docenti partecipanti, il docente referente per la classe con i suoi contatti (mail e telefono). 

Sarà cura dell’Ufficio Politiche Giovanili confermare l’accettazione delle richieste, che verranno soddisfatte in base alla data di invio e limitatamente al budget disponibile.
 
 

Per maggiori informazioni:

Officina Giovani
Piazza dei Macelli, 4
Telefono: 0574-1837707/ 0574-1836753
E-mail: a.cannarozzi@comune.prato.it
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Ultima revisione della pagina: 21/2/2025

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