Palermo
è una città capovolta. Una città che ha il suo doppio al rovescio,
ma Palermo è solo un simbolo, poiché “capovolta” è qualsiasi
realtà in cui convivono due leggi: quella della giustizia e quella
della prepotenza. Ci siamo ispirati al testo di Luigi Garlando, Per
questo mi chiamo Giovanni, perché abbiamo sentito l’urgenza di non
lasciare indimenticato il tema della mafia e per sensibilizzare alla
responsabilità civile che ognuno deve assumersi per contrastarne le
logiche, anche quando di certi argomenti si parla meno, sopraffatti
dalle mode mediatiche del momento. Vedere questo tema affiancato, nel
testo di Garlando, a quello del bullismo, ci ha dato la spinta per
pensare a uno spettacolo che potesse parlare a ragazzi e adulti,
giovani e meno giovani. Perché Palermo, in questa messinscena, è
solo un luogo simbolo, poiché la mafia esiste dappertutto, così
come gli episodi di bullismo. E questi due temi sono molto più
affini di quanto si creda, come due facce di una stessa medaglia: due
fenomeni all’apparenza diversi, ma che si muovono con le stesse
dinamiche, avendo come punto di congiunzione un atteggiamento di
prepotenza che genera subordinazione e omertà.
Inoltre,
come Associazione Culturale e come Compagnia Teatrale, ci siamo
sentiti in dovere di raccontare la storia di Giovanni Falcone, ciò
che ha fatto, costruito e messo in atto, quello che ha sacrificato in
nome del bene comune. Ci è parso importante fare in modo che il
pubblico entrasse in contatto con la sua dimensione anche umana. Per
questo abbiamo scelto di mostrare, attraverso gli occhi di una
bambina, le tappe principali della sua vita. È grazie a questo
sguardo, stupito e curioso, che emerge in tutta la sua evidenza il
parallelismo tra le dinamiche che governano il bullismo e quelle in
cui si muove la mafia.
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Data
dello spettacolo:
20 marzo 2026
Luogo:
sala
Eventi di Officina Giovani
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
Tutto
comincia
da
un goal non segnato. Con un comune errore di gioco, svanisce un sogno
e ogni speranza di un futuro migliore. Il senso di fallimento segna
Daniel fin da bambino e diventa la miccia e la benzina di
un’insoddisfazione
crescente, che lo porta durante la scuola media a essere un vero e
proprio “bullo”. Ero un bullo, tratto dal libro di Andrea
Franzoso, racconta ai ragazzi una storia
di crescita e di cambiamento che attraversa tutte le età
dell’adolescenza e che ha il fascino unico della storia vera:
Daniel Zaccaro esiste davvero. Una fotografia e un racconto di
istanti, che si avvarrà di pochi e simbolici elementi scenografici e
dell’oggettistica fondamentale al racconto. Tramite luci, musiche e
atmosfere sonore, un’attenzione particolare sarà data ai tre
livelli relazionali: con sé
stesso, con l’altro, con il gruppo.
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Data
dello spettacolo: 28 aprile 2026
Luogo:
sala
Eventi di Officina Giovani
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
Ginevra
è una maestra di judo, cintura nera terzo dan, che frequenta lo Star
Judo Club di Scampia (Napoli) di Gianni Maddaloni (O’ Maé), padre
del judoka Pino, Campione Olimpico a Sidney 2000.
La
palestra di Maddaloni non è solo un centro sportivo, ma un vero e
proprio “clan del bene”, un luogo aperto a tutti e punto di
riferimento per i ragazzi e le loro famiglie in un territorio
oppresso dalla camorra.
La
storia di Ginevra è legata a doppio filo con quella di Filippo,
quindici anni e un destino segnato: un padre camorrista in galera e
un fratello maggiore considerato “eroe” per la sua inclemenza nel
riscuotere il pizzo, un amico del cuore con cui condivide scippi e
“soldi facili”. Abitano a Scampia, dove il futuro dà loro una
sola possibilità: entrare nel “sistema”, la camorra. Grazie ai
valori trasmessi dallo sport, alla fiducia di Ginevra e degli amici e
alla figura del Maestro, Filippo riesce a costruirsi un futuro
diverso: di fiducia, legalità e bellezza.
Per maggiori informazioni sullo spettacolo
Data
dello spettacolo:
16 dicembre 2025
Luogo: Teatro Magnolfi (via
Gobetti, 79 - Prato)
Orario:
ore
9.00
Ingresso gratuito
'Sconfinatamente' è un contenitore di storie giovani migranti, di acerbi nativi, di
lingue differenti che si riconoscono in un unico linguaggio.
Storie
che invitano il giovane spettatore a ridisegnare un nuovo spazio dove
incontrare ed incontrarsi.
Per
il biennio della scuola secondaria di II° grado.
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Data
dello spettacolo:
25 febbraio 2026
Luogo:
sala
Eventi di Officina Giovani
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
Diversi
ragazzi e ragazze hanno risposto alla domanda: “Come ti vedi?”.
Decine di interviste effettuate all’interno di alcuni laboratori
curati dalla Compagnia TeatroinMovimento hanno evidenziato nella
maggior parte degli “interpellati” un grande bisogno di
identificazione, una forte tendenza a plasmare se stessi e le proprie
aspirazioni su modelli offerti dal web, televisione sport musica etc,
e non ultima, la grande difficoltà ad accettare le proprie diversità
ed offrirle come valore aggiunto.
Non
tutti i nasi vengono col piercing parte
da queste riflessioni e nasce dopo un’immersione totale nel mondo
dei nostri adolescenti ‘precoci’.
Per
il biennio della scuola secondaria di II° grado.
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Data
dello spettacolo:
3 dicembre 2025
Luogo:
Teatro
Magnolfi (via Gobetti, 79 - Prato)
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
1932.
Decimo anno dell’era fascista. Sulla
panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea,
per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio.
Fondarono
il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio
femminile italiana che in breve raccolse intorno a sé decine di
atlete. Gli organi federali in principio assecondarono l’iniziativa,
consentendo loro di allenarsi, ma non di giocare in pubblico. Inoltre
dovevano usare un pallone di gomma e non di cuoio, indossare la gonna
non i pantaloncini, passare la palla solo rasoterra e in porta
dovevano far giocare dei ragazzini adolescenti. Tutto questo per
preservare le loro “capacità riproduttive”. Nonostante ciò, la
loro avventura sportiva riuscì caparbiamente a resistere per quasi
un anno, quando, proprio alla vigilia della loro prima partita
ufficiale, il regime le costrinse a smettere di giocare.
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Data
dello spettacolo:
11 marzo 2026
Luogo:
sala
Eventi di Officina Giovani
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
E’
uno spettacolo teatrale che racconta il fenomeno della
vittimizzazione secondaria attraverso il vissuto di tre donne: Viola,
Patrizia e Samira, tre vittime, prima degli uomini che le hanno
picchiate, abusate, uccise, e poi di nuovo vittime dello Stato, delle
Istituzioni e dell’opinione collettiva. Sono presi in esame durante
la performance pregiudizi e stereotipi culturali che sono spesso
ostacolo alla giustizia. Sono considerati tre contesti in cui il
fenomeno trova spesso spazio di azione: il momento della denuncia, i
processi in cui sono coinvolti anche minori, il racconto del
femminicidio da parte della stampa.
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Data
dello spettacolo:
2 dicembre 2025
Luogo:
Teatro
Magnolfi (via Gobetti, 79 - Prato)
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito
C’è
chi sostiene che quella tra Israele e Palestina sia una guerra senza
alcuno sbocco, senza alcuna possibilità di soluzione né di
vittoria, da ambo le parti: i palestinesi non riusciranno mai a
scacciare gli israeliani dalla Terra Promessa, a causa del
soverchiante dominio economico e militare di questi ultimi, così
come gli israeliani, al pari, non riusciranno mai ad avere la meglio
sui palestinesi. Ma c’è anche chi sostiene fortemente una
possibile convivenza, basata su dialogo e incontro, promuovendo una
soluzione non violenta e rispettosa tra le parti. Promotrice di
questa soluzione è Women
Wage Peace,
grazie a cui nasce l’idea dello spettacolo teatrale Madri
di.
Sderot
(Israele),
settembre 2017: Donne israeliane e palestinesi si preparano ad
affrontare la Marcia della Speranza, attraversando con un cammino di
due settimane il territorio dello storico conflitto tra le due
popolazioni.
Heba,
donna palestinese viene accolta per la notte da Shira, una donna
israeliana, nella baracca abbandonata dopo i bombardamenti del 2008.
Molto
presto, quella che sembra essere solo un'accoglienza pre-partenza si
trasforma in una sorta di regolamento di conti.
Due
donne, due madri di cui una con un figlio scomparso e l'altra con un
figlio assassinato, fanno in una notte il resoconto di una guerra che
hanno subìto, raccontando povertà e disparità, denunciando la
mancanza di stabilità e le scelte dei potenti che sono ricadute
sulle loro vite.
Due
donne che rappresentano e personificano il fragile equilibrio di
questo conflitto.
Un
racconto che non risparmia nessuno e che metterà Heba e Shira una
contro l'altra, portando alla luce una terribile verità.
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Data
dello spettacolo:
17 aprile 2026
Luogo:
sala
Eventi di Officina Giovani
Orario:
ore
9.00
Ingresso
gratuito