Continua il ciclo di eventi per la Settimana della Scienza, ospite al teatro Magnolfi Riccardo Luccio dell'Università di Trieste.
Dopo l'incontro sulle bolle di sapone con Michele Emmer, che ha inaugurato la rassegna Sensi, ieri, 15 marzo, il senso chiamato in causa è stato la vista. Il curatore Alberto Peruzzi introduce la serata: Illusioni.
Luccio, professore di psicometria, è uno dei più grandi psicologi cognitivi italiani. Autore di molteplici opere, vive a Trieste e si occupa di modelli matematici e applicazioni della statistica alla psicologia, percezione e storia della psicologia.
Ma che cosa sono le illusioni? Il termine illusione rimanda al realismo ingenuo, la dottrina per cui esiste un mondo reale in tutto e per tutto corrispondente alle descrizioni "fisiche" che ne facciamo. Ogni scarto tra le nostre percezioni e le descrizioni fisiche che facciamo, è eccezionale e costituisce un errore di giudizio. In questo senso ogni nostra percezione è illusoria.
"Le illusioni sono pensare che il mondo sia come ci sembra" - spiega Luccio - "sono situazioni privilegiate, in cui le normali leggi della percezione portano a situazioni limite o paradossali". Ma cosa accade una volta "svelata" l'illusione? In un certo senso siamo condannati a percepirla, il nostro sistema riflessivo non è più in grado di percepire l'immagine come macchie indistinte.
La serata prosegue con una serie di immagini che mostrano illusioni visive, di distorsione, figure disturbanti ecc. Per capire, prendiamo ad esempio i binari del treno. Le linee centrali che uniscono quelle parallele, proiettano sulla retina la stessa lunghezza, ma inserite in un contesto che ci suggerisce la profondità (i binari) possono sembrare una più lunga e una più corta. Si tratta delle illusioni di lunghezza scoperte nel 1927 dall'italiano Ponzo.
Nelle illusioni di distorsione, nessuna parte di quello che vediamo è indipendente dalla totalità organizzata, che si configura con la dinamica interna delle parti dell'immagine.
Il nostro sistema percettivo, che è stato costruito per un mondo stabile, quando riesce a percepire difficilmente alcuni oggetti, quando viene confuso, cerca delle giustificazioni creando degli effetti che in realtà non esistono.
A questo proposito, a fine serata, anche Peruzzi si lascia andare ad una domanda: "Qual è il vantaggio evolutivo nel progettare un organismo in cui i sistemi percettivi non sono in grado di decodificare forme più dinamiche"? , "Beh, se non funzionassimo così" - risponde Luccio - ci saremmo estinti da un sacco di tempo! Abbiamo bisogno di un sistema che funzioni in automatico per processare le informazioni che ci arrivano in modo immediato. L'essere umano vive facendo delle assunzioni sul mondo che lo circonda, non possiamo vivere in un mondo pensando che questo non sia quello vediamo. Le illusioni servono a farci saltare le certezze - e conclude - viviamo in un mondo infestato da illusioni".
Noemi Neri - ERBA magazine
Punto Giovani Europa