L'ascolto attivo empatico è la capacità di mettersi nei panni dell'altro condividendo i vissuti e la percezione emotiva.
Saper ascoltare presuppone un'attenzione anche al proprio sentire e alla cassa di risonanza emotiva che non può essere trascurata senza ripercussioni sulla percezione soggettiva del benessere. Si tratta di un'abilità trasversale che risulta spendibile in ogni contesto esperienziale.
L'ascolto empatico dirotta l'attenzione dal perché l'altro comunica, al come si esprime (in tutte le accezioni del repertorio comunicativo).
L'ascolto presuppone delle tappe che prevedono:
La percezione di chi viene ascoltato, determina indubbiamente un feedback positivo e contribuisce a creare un buon clima nella relazione interpersonale.
Utilizzare l'ascolto empatico genera effetti positivi anche su chi lo attua, incrementando l'autostima; inoltre è possibile ottenere maggiori informazioni ed individuare i propri e gli altrui bisogni, al fine di poterli soddisfare in modo più efficace.
L'ascolto empatico non richiede uno studio teorico ed una comprensione esclusivamente intellettuale e l'accettazione incondizionata; esso non impone una regola ma mette l'altro nella condizione di esplorarsi per trovare la sua verità.
Pur rifiutando, nel contesto delle scienze umane, la tendenza ad offrire un prontuario, sembrano degne d'interesse le indicazioni di Plutarco presenti nel Perì akoùein (Sull'ascoltare):
«Vi sono alcune regole di carattere generale, comuni a qualunque situazione di ascolto, anche quando chi sta parlando non è affatto efficace. Innanzitutto bisogna stare seduti con una postura corretta; lo sguardo deve essere fisso su colui che parla, con un atteggiamento di sincera attenzione; l'espressione del volto deve essere rilassata, in modo da non comunicare senso di superiorità o fastidio, né tradire distrazione per altri pensieri o preoccupazioni. In ogni prodotto artistico il bello si ottiene attraverso la simmetria e l'armonia, quando molti elementi diversi si combinano in giusta misura; e così il brutto si determina immediatamente quando un elemento manca, oppure è stato aggiunto fuori luogo. Qualcosa di simile accade con l'ascolto: non solo un'espressione del volto accigliata o annoiata, uno sguardo distratto, una postura scomposta, come le gambe male accavallate, ma anche un cenno o un bisbiglio alla persona vicina, un sorriso, uno sbadiglio, la testa abbassata o altri gesti simili a questi sono atteggiamenti biasimevoli che vanno evitati».