Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.
Voltaire
Ogni giorno, quando leggiamo un giornale, ci sintonizziamo su una stazione radio, guardiamo la tv o navighiamo in internet, siamo sottoposti al fascino delle indicazioni 'personalizzate' degli oroscopi; piccoli idilli che offrono un concentrato del nostro destino.
Lascio all'intelligenza del lettore semplici considerazioni di ordine logico e affronto il tema da un altro punto di vista.
Concordo con le frequenti considerazioni dell'astrofisica Margherita Hack («Solo chi non sa nulla delle stelle può credere agli oroscopi») circa la non utilità dell'oroscopo in senso scientifico, ma affronto l'emergente bisogno di certezze dell'uomo contemporaneo, così informato e così fragile.
E' passato un tempo indefinibile, per il pensiero umano, dall'antica pratica di arte divinatoria: l'aruspicina. L'aruspice esaminava le viscere di animali sacrificati al fine di trarne indicazioni utili all'agire umano. Si narra che l'etrusco Spurinna fosse l'aruspice personale di Giulio Cesare e che fosse stato in grado di prevederne la tragica morte. Mito e leggenda non sembrano decadute, anche se oggi risultano connesse agli sviluppi tecnologici e, per fortuna, risparmiano animali innocenti. E' infatti possibile, in ogni momento della giornata, fruire di oroscopi personalizzati, indicazioni di ogni genere che tentano di sedare l'umano desiderio di controllo del destino. Svincolare, dalla propria responsabilità, il determinarsi degli eventi ha un indubbio effetto di sedazione. L'homo faber fortunae suae è una presa di consapevolezza non certo banale per l'essere umano; almeno in caso di 'sfortuna', intesa come destino avverso. L'attribuzione di responsabilità risulta molto più gestibile in caso di fato a favore; il vincitore è facilitato nel correlare la riuscita al suo intervento, alle sue capacità, impegno e altre caratteristiche personologiche che connotano l'azione fortunata. Altra considerazione per chi non riesce a raggiungere un obiettivo e, non avendo strumenti interpretativi del proprio agire, preferisce dislocare la responsabilità fuori dal proprio controllo. La tematica affrontata rimanda ad una considerazione di ampio respiro: il tema dell'autostima, della consapevolezza e la valutazione delle risorse di una persona. Il tema del magico ha assunto numerose declinazioni e fantasiosi sbocchi: ciò che incuriosisce è la 'disposizione a credere' e un'assenza di consapevolezza che pone interrogativi.
Suggerisco una psico-lettura, impegnativa ma degna di uno sforzo cerebrale: Carl Gustav Jung. Un'analisi superficiale del carteggio di Jung, ha portato ad evidenziare un parallelo tra inconscio individuale, inconscio collettivo, psiche-funzione simbolica e segni zodiacali. Senza addentrarci troppo in psico-tecnicismi, ritengo interessante l'opinione di Aldo Carotenuto che, in un suo noto testo ha esaminato l'epistolario di Jung ed ha sottolineato come la posizione del noto psicoanalista, nei confronti dell'astrologia, sia stata veicolata con un'accezione errata nella divulgazione. Carotenuto manifesta una posizione pragmatica e condivisibile nei confronti del complesso archetipico dell'oroscopo. Auspicabile che ogni persona si predisponga ad affrontare la giornata con il giusto atteggiamento di chi si sente capace di fronteggiare gli eventi, non con l'illusoria convinzione di non incontrare mai difficoltà, ma con la consapevolezza delle risorse umane attivabili davanti alle difficoltà.