L'empatia come antidoto alle difficoltà relazionali

Alcuni ritengono che solo chi parla abbia dei doveri, mentre chi ascolta non ne avrebbe nessuno. (...)

Ma se esistono dei doveri per il convitato educato, a maggior ragione devono esserci anche per chi ascolta. Costui infatti partecipa del discorso e in un certo senso collabora con chi parla: non deve dunque esaminare l'oratore severamente, facendo attenzione a ogni parola e a ogni gesto per trovare a tutti i costi l'errore, né starsene seduto in modo scomposto sapendo di non dover rendere conto a nessuno.


Come nel gioco della palla deve esserci sintonia di movimento tra chi la lancia e chi la riceve, così nei discorsi si crea una corretta condizione quando sia chi parla sia chi ascolta rispettano ciò che compete loro.
Plutarco

 

L'empatia è definita come la capacità di comprendere il pensiero e lo stato emotivo di un'altra persona; è un'esperienza multidimensionale, sostanzialmente, di condivisione affettiva. Il termine è di origine greca (en-dentro e pathos-sofferenza, sentimento) ed indica il tentativo di 'essere sulla stessa lunghezza d'onda dell'altro'.

Carl Rogers, noto psicologo della corrente umanistica, ritiene che l'empatia sia indispensabile per entrare nel mondo dell'altro e modulare le relazioni interpersonali. L'empatia è quindi individuabile attraverso un'attenta osservazione dei comportamenti di tipo verbale (CV) e non verbale (CNV) messi in atto nella relazione con gli altri. Frequentemente, la capacità empatica si rileva con un'attenta analisi del linguaggio del corpo (CNV) e non richiede l'esclusivo ricorso al canale verbale.

Lo sviluppo empatico viene indagato fin dalla nascita e prevede un passaggio dal contagio emotivo (forma di condivisione emotiva di tipo immediato che non prevede una mediazione cognitiva), all'empatia per condivisione parallela alla fine del primo anno di vita (è necessaria una mediazione cognitiva non sofisticata), all'empatia per condivisione partecipatoria dal terzo al sesto anno per arrivare all'adolescenza, periodo nel quale si rileva un'empatia per condizioni generali.

E' lecito chiedersi se è possibile adottare strategie educative che promuovano l'empatia come dotazione di base per prevenire future difficoltà relazionali. Sicuramente la tipologia della relazione affettiva primaria ha un ruolo determinante e, nel corso dello sviluppo, le interazioni sociali della persona assumono una rilevanza decisiva per le condotte sociali dell'età adulta.
 
L'empatia rappresenta una competenza emotiva che conferisce una potenzialità all'essere umano che risulta spendibile in ogni contesto di relazione personale e professionale. Pensiamo all'importanza di questa abilità in molti ambiti professionali e personali; l'empatia conferisce valore ad una relazione d'amicizia, ad una relazione d'affetto e, in particolare, ad una relazione genitoriale. Si tratta infatti di una competenza trasversale che facilita le relazioni sociali e rappresenta la base di una comunicazione efficace. Come tutte le competenze umane, per essere applicata nel modo migliore, richiede impegno e una sperimentazione assidua della capacità d'ascolto.

Ultima revisione della pagina: 27/6/2016