Campi di lavoro contro la mafia

LiberArci dalle spine

 

Campi di lavoro sui terreni che una volta appartevano ai boss delle principali organizzazioni criminali.

Dalla Piana di Gioia Tauro sulle proprietà confiscate ai Piromalli, alle terre un tempo appartenenti a Brusca e Riina nel corleonese, passando per la Puglia sulle tenute che erano della famiglia Screti. Sono alcuni esempi dei campi di volontariato estivo organizzati da Libera, in collaborazione con Arci.

Vacanze in controtendenza rispetto a quelle scelte dalla maggior parte dei giovani, che però fanno registrare un 'boom' di adesioni. L'iniziativa è nata nel 2000 ed ogni anno sono tantissimi i volontari che aderiscono all' iniziativa.
I partecipanti sono soprattutto giovani organizzati in gruppi, ma anche singoli partecipanti o insegnanti che scelgono di portare le loro classi. Ma cosa fanno in concreto? «Di mattina si lavora - spiega il responsabile di Libera - per lo più si tratta di attività agricole. I ragazzi sono impegnati nella produzione e nella vendita di prodotti biologici come pasta, farina, olio, vino. Nel pomeriggio vengono organizzati momenti di formazione e informazione sui temi della legalità. Nel campo di Marina di Gioiosa Ionica, in Calabria, i volontari sono impegnati nel restauro del murale realizzato nel 1978 in memoria di Rocco Gatto, ucciso l'anno prima dalle cosche per il suo "no" al pizzo e le sue denunce».

Tutte le iniziative dei campi mantengono un rapporto stretto con il territorio di riferimento.

 

Per maggiori informazioni


Consultare il sito dell'organizzazione Libera e il sito dell'ARCI.
 
Ultima revisione della pagina: 30/6/2016