Intervista alla compagnia Ago teatro

Per lo spettacolo La Città capovolta della rassegna On Stage Teatro 4School

 

In previsione dello spettacolo La Città capovolta, Officina Giovani ha intervistato la compagnia Ago teatro.

Lo spettacolo rientra nella rassegna teatrale On Stage Teatro 4School edizione 2024-25. La rassegna è una delle iniziative offerte alle scuole secondarie di primo e secondo grado e fa parte del programma di Officina 4School, promossa dal Comune di Prato, con il sostegno di Toscana Energia una Società Italgas.

La rappresentazione si terrà presso gli spazi di Officina Giovani venerdì 13 dicembre, dalle ore 9:00.

 

È la prima volta che Officina Giovani intervista Ago teatro per Erba Magazine. Di cosa vi occupate?

 

Siamo un’associazione culturale che si occupa principalmente di teatro, in due vesti: quella della Scuola (organizziamo corsi di recitazione per bambini, ragazzi e adulti) e quella della Compagnia Teatrale. 

Come Compagnia, il nostro obiettivo è quello di 'pungere' (da qui anche il nostro nome Ago teatro) le coscienze e creare delle domande nello spettatore che possano portare a delle riflessioni.

 
 

Lo spettacolo è ispirato al romanzo 'Per questo mi chiamo Giovanni' di Luigi Garlando e, al tema centrale della mafia, viene accostato quello del bullismo. Da dove nasce l'idea dello spettacolo? Perché Palermo è definita 'capovolta'?

 

Palermo è definita 'capovolta' perché le logiche che la governano sovvertono ogni principio di legalità e convivenza civile. Insomma, è un posto in cui le regole sembrano funzionare al contrario.

Ma Palermo è solo un simbolo: a essere capovolte, infatti, sono tutte le situazioni in cui chi lavora per il bene deve vivere nascondendosi e rischiando la vita, mentre chi agisce con violenza prevaricatrice può permettersi il lusso della libertà.

 
 

La protagonista ripercorre con gli occhi di sé bambina alcune tappe fondamentali della sua vita, prendendo coscienza della responsabilità che ognuno ha di fronte a prepotenza e omertà. Questa modalità narrativa è funzionale per far immedesimare il pubblico?

 

Sì, pensiamo che possa essere funzionale, perché le modalità di racconto della bambina, così semplici e dirette, possono permetterci di ricordare quando anche noi le abbiamo vissute. Paura, rabbia, smarrimento sono emozioni che ci accomunano, che possiamo avere provato di fronte all'ingiustizia e alla prepotenza.

Per potenziare il coinvolgimento, il nostro spettacolo prevede la presenza di due personaggi, Mafia e Bullismo, che ci consentono di materializzare due fenomeni estremamente vicini e, purtroppo, quotidiani.

 
 

Parlare di mafia e denunciarne le dinamiche, subdolamente presenti nel quotidiano e rintracciabili in atti di bullismo tra i più giovani, è un gesto molto forte di fronte a una platea di adolescenti. Come sono accolti questi temi così delicati dal pubblico?

 

I ragazzi di oggi probabilmente possono comprendere anche più di noi adulti cosa vuol dire subire bullismo e agire per 'paura'. Lo conoscono, lo vivono tutti i giorni, anche se lateralmente e non per forza in prima persona. Noi adulti spesso tendiamo a semplificare il loro stato d’animo e a vedere nelle loro azioni o nei loro sentimenti solo svogliatezza o desiderio di essere accettati a tutti i costi.

Ma siamo davvero consapevoli di cosa vivono tutti i giorni questi ragazzi? Delle insicurezze che si portano dentro? Il parallelismo tra Mafia e Bullismo descrive bene il fatto che ciò che li accomuna è il loro essere governati da leggi di prevaricazione e omertà.

 
 

Com'è lavorare con le scuole e per gli studenti? Vi sentite incaricati di una certa responsabilità durante gli spettacoli? E qual è, in questo caso, il compito del teatro per voi?

 

Lavorare con le scuole è sempre motivo di stimolo e crescita. Ago teatro, in quanto associazione culturale, sente con forza la responsabilità per qualsiasi messaggio che sceglie di diffondere, a prescindere dall'età del pubblico. Come detto all'inizio, la nostra associazione prevede sia spettacoli teatrali che una scuola di recitazione. Questa duplice missione si fonda sull'idea che fare teatro possa veicolare messaggi con un linguaggio molto più immediato, poiché, invece di passare solo attraverso le parole, utilizza la Bellezza, le emozioni e le immagini, in una sinergia che consente un coinvolgimento diretto.

Il teatro ha il compito di indagare l'essere umano e le dinamiche che lo governano
, così da spingere alla riflessione e permettere una cultura più ricca e consapevole.

 
 
 
Attrice protagonista seduta sul letto con libro in mano e peluche gigante sullo sfondo.Attrice in piedi sulla scena con ampolla d'acqua davanti. Effetto di chiaroscuro con le luci.Attrice protagonista impaurita seduta su una sedia. Attore in penombra in piedi dietro la sedia. Attrice protagonista felice che abbraccia il peluche gigante.
 
 
 
 
 
 
 

 

Intervista a cura di Malaika Benedetta Sorace, volontaria in Servizio Civile a Officina Giovani.

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Ultima revisione della pagina: 12/12/2024

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