In occasione dello spettacolo Bartali: prima tappa, Officina Giovani ha intervistato Francesco Dendi, regista e attore della compagnia Factory Tac.
Lo spettacolo rientra nella rassegna teatrale On Stage Teatro 4School edizione 2024-25. La rassegna è una delle iniziative offerte alle scuole secondarie di primo e secondo grado e fa parte del programma di Officina 4School, promossa dal Comune di Prato, con il sostegno di Toscana Energia una Società Italgas.
La rappresentazione si è tenuta presso gli spazi di Officina Giovani venerdì 24 gennaio, dalle ore 9:00.
Factory Tac è una compagnia che si dedica alla creazione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali e progetti artistici multidisciplinari. L'obiettivo principale è esplorare temi contemporanei attraverso linguaggi innovativi, coinvolgendo il pubblico in esperienze artistiche che vanno oltre la semplice performance.
Oltre alla produzione di spettacoli, la compagnia organizza laboratori creativi per tutte le età, offrendo opportunità di formazione e avvicinamento al mondo del teatro. Inoltre, Factory Tac cura piccoli eventi teatrali, creando momenti di incontro e condivisione culturale che favoriscono il dialogo tra artisti e comunità.
L’idea di Lisa Capaccioli e Paola Bigatto nasce dalla volontà di raccontare una storia di coraggio, umanità e senso del dovere, attraverso la figura straordinaria di Gino Bartali. Bartali non fu solo un grande campione del ciclismo, ma anche un eroe silenzioso durante gli anni difficili dell’occupazione nazista, quando scelse di mettere a rischio la propria vita per contribuire al bene comune e alla Resistenza.
Il progetto prende forma dal desiderio di riscoprire e celebrare questi valori, portandoli sul palco. Attraverso la sua storia, si vuole far riflettere sul significato di essere 'eroi' nella quotidianità, sulle scelte morali che definiscono un uomo e sull’importanza di agire per il bene degli altri, anche nelle circostanze più difficili.
Assolutamente sì. La struttura dello spettacolo, è stata pensata proprio per creare un legame diretto con i ragazzi. Questo viaggio simbolico non solo li coinvolge emotivamente, ma li invita anche a riflettere sulle proprie scelte, sui valori come il coraggio, la solidarietà e l’impegno verso gli altri. Attraverso tappe ricche di storia e di emozioni, il protagonista diventa una figura in cui i giovani possono immedesimarsi, vedendo in lui un modello di crescita e scoperta personale. Il formato narrativo dello spettacolo, che combina azione, dialoghi e un forte elemento simbolico, permette ai ragazzi di sentirsi parte della storia, rendendo il messaggio universale di Bartali più vicino e accessibile alla loro realtà.
Questa immedesimazione non solo cattura l’attenzione del giovane pubblico, ma li motiva a riflettere sul loro ruolo nel mondo e sulle piccole o grandi 'missioni' che possono affrontare nella loro vita quotidiana
Sfruttare l’esempio di un atleta come Gino Bartali, un simbolo di tenacia e umanità, rende i temi della guerra e della Resistenza più vicini e accattivanti per il pubblico, soprattutto per i giovani. Bartali non è solo un campione dello sport, ma anche un eroe che ha agito in silenzio per il bene comune, e il suo esempio permette di affrontare temi storici complessi in modo più immediato e coinvolgente. La sua storia personale, intrecciata con le vicende drammatiche della Seconda Guerra Mondiale, cattura l’interesse degli spettatori, offrendo un ponte tra passato e presente attraverso una figura familiare e ispiratrice.
Lo spettacolo è accolto molto positivamente dagli studenti, che spesso si sentono coinvolti non solo dal racconto storico, ma anche dal viaggio interiore del protagonista e dalla forza simbolica delle sue scelte. Molti ragazzi trovano stimolante scoprire come il coraggio e l’altruismo possano manifestarsi in gesti concreti, anche in contesti difficili. Questo approccio rende il messaggio educativo dello spettacolo più efficace, lasciando un’impronta duratura e suscitando riflessioni profonde, non solo sui valori storici, ma anche su quelli universali.
Lavorare con le scuole stimola fortemente in noi la volontà di insegnare qualcosa, non in modo didattico o rigido, ma attraverso l’esperienza emotiva e riflessiva che solo il teatro può offrire. Crediamo che il teatro sia uno strumento potente per facilitare il passaggio di questi messaggi, grazie alla sua capacità di coinvolgere direttamente il pubblico, stimolando l’immaginazione e l’empatia. Attraverso la rappresentazione, i ragazzi non solo apprendono informazioni, ma si immergono in storie che li toccano nel profondo, rendendo i valori come la solidarietà e il coraggio più comprensibili e vicini alla loro quotidianità.
Il teatro permette di creare connessioni emotive che lasciano un segno duraturo, trasformando l’apprendimento in una scoperta personale e condivisa.
Intervista a cura di Malaika Benedetta Sorace, volontaria in Servizio Civile a Officina Giovani.
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